31.12.09

melatonina, protettore contro le carenze immunitarie

La Melatonina come Protezione contro le Carenze Immunitarie, i Tumori e le Patologie Cardiache.

Lo scuro suolo vulcanico della terra era rovente.
Qua e là si alzavano nuvole di vapori di zolfo che diffondevano un fetore penetrante.
La vita sembrava impossibile su questo pianeta inospitale.
E invece, alcuni millenni più tardi, nacquero i primi esseri viventi monocellulari.
A dispetto delle condizioni ostili, traevano l'energia vitale dalla luce del sole.
Col tempo si svilupparono forme di vita più complesse:
piante che producevano il proprio nutrimento a partire dall'acqua e dal biossido di carbonio, con l'aiuto dell'energia solare.
Come prodotto di scarto cedevano ossigeno all'atmosfera.
Senza ossigeno gli animali e gli uomini non potrebbero sopravvivere.
Ma alcune forme dell'ossigeno hanno anche effetti distruttivi:
come fanno arrugginire il ferro, così danneggiano le cellule dell'uomo, degli animali e delle piante, e possono provocare malattie e logoramento dell'organismo.
Per proteggersi da questi effetti, gli esseri viventi della terra svilupparono milioni di anni fa una sostanza con proprietà sorprendenti: la melatonina.

Il nostro corpo è sottoposto quotidianamente agli attacchi di innumerevoli microrganismi portatori di infezioni.
Batteri, virus e funghi ci rendono la vita difficile.
Ma per fortuna disponiamo di un ben organizzato sistema che ci difende da questi attacchi: il sistema immunitario.
Fra esso e gli innumerevoli agenti patogeni infuria una lotta continua e senza quartiere.

I nostri organi interni sono separati dall'ambiente esterno mediante la pelle, che li protegge efficacemente dai fattori esterni.
Questa importante barriera protettiva dispone inoltre di una serie di meccanismi di difesa che impediscono agli agenti nocivi di penetrare fino agli organi interni.
Ma le aperture naturali del corpo - gli occhi, la bocca, il naso, le orecchie, l'ano, la vagina, l'uretra - costituiscono dei punti deboli,
attraverso i quali i corpi estranei possono penetrare con relativa facilità all'interno del corpo.
Tutte queste aperture dispongono di uno speciale strto difensivo che produce muco, secrezioni o enzimi che al primo attacco cercano di neutralizzare chimicamente gli intrusi: le mucose.
Spesso basta questa protezione a preservare l'organismo dalle infezioni.

Ma nonostante tali difese, agenti patogeni mortali riescono sempre a penetrare.
Adesso entra in azione il sistema immunitario.
Senza tale difesa, il nostro organismo non potrebbe vivere: grazie a questo complesso sistema, infatti, anche le cellule estranee che sono già penetrate nel circolo sanguigno o nei tessuti vengono eliminate rapidamente e radicalmente.

Un elemento molto importante del nostro sistema immunitari è il sangue, il quale contiene i globuli rossi e i globuli bianchi.
I globuli rossi trasportano ai vari organi l'ossigeno assorbito dai polmoni;
i globuli bianchi, o linfociti, sono gli specialisti antiterrorismo del sistema immunitario.
Di essi il 4% sono costantemente in circolazione nel sangue, così da poter intervenire immediatamente in qualunque punto si presentino dei problemi.
Gli altri linfociti, la maggior parte, sono immagazzinati nei noduli linfatici, nel midollo osseo, nel timo e nella milza, e si mettono in movimento nei casi di emergenza.
Attraverso la circolazione sanguigna e quella linfatica vengono rapidamente trasportati nel punto dove il nemico cerca di sfondare.

Ci sono diversi tipi di linfociti: i fagociti, che divorano e digeriscono microrganismi e sostanze estranee.
Al loro fianco troviamo i linfociti B e T.
I linfociti B producono sostanze proteiche ( anticorpi ) non appena registrano la presenza di cellule estranee:
Gli anticorpi vengono configurati a misura della struttura delle cellule nemiche, e vi si adattano come la chiave alla serratura, disattivandole.
Nel caso di un'infezione, come l'influenza, il sistema immunitario neutralizza in tal modo gli agenti patogeni.
Questo processo richiede naturalmente un certo tempo: ci vogliono almeno uno o due giorni prima che il sistema abbia identificato gli aggressori e riesc a produrre anticorpi adeguati in quantità sufficiente.

Il sistema immunitario memorizza la struttura degli aggressori che ha già combattut, e se l'aggressione si ripete riesce a produrre in modo più rapido ed efficace gli anticorpi adatti.

Anche i linfociti T, che si distinguono in linfociti T-Helper e T-Killer, hanno una parte importante nella difesa dalle infezioni, per esempio dai virus.
I linfociti T-Killer riconoscono le cellule nemiche, i cosidetti antigeni.
A questo punto i linfociti T-Helper provvedono a che i T-Killer si riproducano rapidamente e si gettino sulle cellule estranee, vi si attacchino e le distruggano.
Alcuni dei linfociti T-Killer prodotti per contrastare le cellule nemiche rimangono vivi per diverso tempo, e servono per così dire da ufficiali della riserva "esperti": qualora si dovesse ripetere un attacco delle stesse cellule estranee, potranno intervenire molto più rapidamente.

La meravigliosa efficacia del nostro sistema immunitario si fonda dunque sul fatto che al primo contatto con le cellule nemiche i linfociti ne memorizzano la struttura e possono reagire così immediatamente a un rinnovato attacco.

Ma nelle persone anziane il sistema immunitario perde a poco a poco efficacia: esse divengono più soggette a tutte le possibili malattie infettive e anche ai tumori.
Alcuni studiosi della melatonina pensano che questo indebolimento delle nostre difese immunitarie sia causato dalla diminuita produzione di melatonina.

Come hanno potuto constatare, infatti, la melatonina ha un ruolo importante per il sistema immunitario.
Walter Pierpaoli provò a somministrare ad alcuni topi un medicinale che inibiva la produzione di melatonina, col risultato che il sistema immunitario di quei topi si indebolì.
Successivamente somministrò agli animali la melatonina in modo da ristabilire il livello notturno abituale, e subito il loro sistema immunitario si riprese.
In un altro esperimento, Pierpaoli iniettò a dei topi virus dell'encefalomiocardite ( questi virus colpiscono il muscolo cardiaco ed il sistema nervoso centrale, provocando febbre, mal di testa e vomito ), e poi somministrò loro la melatonina.
La malattia ebbe un decorso molto più leggero, e morirono meno topi di quanto accada normalmente con questo virus.
Pierpaoli crede perciò che le melatotina abbia la capacià di "soffocare" all'inizio molti virus prima che possano diffondersi, e che abbia dunque un'importante funzione nella prevenzione delle malattie.

Un collega di Pierpaoli, il dottor Georges Maestroni, dell'Istituto Cantonale di Patologia di Locarno, ebbe l'idea di iniettare l'ormone della ghiandola pineale a topi sani, per vedere se anche il loro sistema immunitario si rinforzava,
Successivamente ai topi vennero iniettate cellule di pecora, cioè cellule estranee che un sistema immunitario intatto riconosce e combatte immediatamente come estranei potenzialmente pericolosi.
E in effetti nei topi trattati con la melatonina vennero attivate cellule immunitarie in umero maggiore che nei topi del gruppo di controllo, a cui Maestroni aveva iniettato una semplice soluzione salina.

Ulteriori altri esperimenti condotti da altri ricercatori, il cui interesse per l'ormone di recente scoperta naturalmente cresceva sempre di più, confermarono  che questi promettenti risultati valgono anche per gli esseri umani:
si constatò per esempio che l'assunzione di melatonina accresce la produzione di linfociti NK (Natural Killer), un importante elemento delle difese immunitarie per esempio contro i tumori.
Anche la concentrazione di IgA ( immunoglobuline A ), una proteina contenuta nella saliva che ci protegge dai raffreddori e dalle malattie delle vie respiratorie, aumentò dopo che i partecipanti all'esperimento ebbero preso 20 milligrammi di melatonina ogni sera per una settimana.
Georges Maestroni e un suo collega scoprirono che nei linfociti T-Helper sono presenti dei recettori per la melatonina.
Quando l'ormone si fissa su questi recettori, viene stimolata la produzione di sostanze molto importanti per il sistema immunitario, come per esempio l'interleuchina 4, che va a stimolare i linficiti B.
Un'altra scoperta, particolarmente promettente, è stata fatta dallo studioso della ghiandola pineale Russel Reiter: la melatonina è un'arma importante anche contro uno dei peggiori nemici dell'uomo: i cosidetti radicali liberi.